Le scarpe rosse e l'orologio d'oro


Cosa ci fa quel paio di scarpe rosse con il tacco a spillo nell’armadio della nonna? Scoprilo leggendo la bellissima storia scritta da Alessandro Zaccuri, scrittore e giornalista, con la 3B e 3D della Ruffini. Le illustrazioni sono di Alessandra Bruno.

Nell’armadio della nonna c’era da tanto tempo un paio di scarpe coi tacchi a spillo, rosse.

Una delle scarpe aveva il tacco spezzato. Giulia si era sempre domandata che cosa ci facessero lì. Un giorno, quando la nonna era in vacanza al mare, la mamma di Giulia decise di fare ordine nell’armadio. Prese alcuni degli oggetti che non si usavano da tanto tempo, li mise in un sacco della spazzatura e li buttò. Anche le scarpe rosse col tacco rotto finirono in quel sacco. Al suo ritorno, la nonna esclamò: “Ma dove sono finite le mie scarpe rosse?”.

“Mamma, le ho buttate, erano troppo vecchie…” rispose la mamma di Giulia.

 

 

 

 

 

 

“Che cosa hai fatto?! Le usavo per nascondere l’orologio d’oro dello zio Gustavo!”. “Ma perché non me l’hai mai detto?”. Domandò la mamma. “Era un segreto” rispose la nonna.

“Ma perché non andiamo a vedere se il sacco della spazzatura è ancora giù in cortile?” Chiese Giulia.

“Buona idea” risposero in coro la mamma e la nonna. Si precipitarono giù per le scale, il sacco era lì, ma era stato aperto e le scarpe non c’erano più. Allora domandarono alla custode del palazzo “Signora, ha idea di chi può aver frugato nella spazzatura?”. “Dev’essere stato il signor Giacomino, viene sempre a cercare se c’è qualcosa che gli interessa” rispose la custode. “Ma oggi è proprio il giorno del mercato! Corriamo a vedere se riusciamo a recuperare le scarpe!” propose Giulia. La mamma, la nonna e Giulia arrivarono di fretta al mercato e trovarono subito la bancarella di bigiotteria del signor Giacomino, ma non riuscirono a trovare le scarpe della nonna.

“Mi scusi” chiese la mamma “è lei che ha preso dal sacco della spazzatura un paio di vecchie scarpe rosse?”.

“Sì” rispose il signor Giacomino, che era più un signor Giacomone: alto, grosso, con la barba lunga e nera, pelato, ma con un solo ciuffo di capelli in mezzo alla testa. “E a lei che cosa interessa?” continuò il signor Giacomino. “Erano mie!” esclamò la nonna “Ed erano un ricordo”.

“Li tenga meglio, i suoi ricordi!” disse Giacomino. La mamma e Giulia si disperarono alle parole del signor Giacomino, ma la nonna era stranamente calma. “Va bene” disse la nonna “Le tenga pure, allora mi dia qualcosa in cambio dalla sua bancarella”. “Come sarebbe a dire? Lo deve pagare!” disse Giacomino. “Per esempio, questo orologino di plastica…” . “5 euro!” “Va bene” disse la nonna e lo acquistò. Mentre tornavano a casa, la mamma e Giulia chiesero alla nonna: “Ma a cosa ti serve quell’orologio di plastica?!”.

“Non è di plastica, è d’oro! È l’orologio che avevo nascosto nelle scarpe, quel furbone del signor Giacomino non sa nemmeno distinguere la plastica dall’oro!”.


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