Peppino si svegliò all’improvviso, trafelato, come se non si fosse svegliato mai prima di allora.
Si sentiva sudato. Appiccicoso avrebbe detto.

Aprì gli occhi ma era tutto buio. C’era solo un grandissimo rumore, come quello di una cascata, e un fortissimo odore acido.
Peppino era un orsetto Haribo e in quanto tale non sapeva molto della vita. Sapeva solo che il suo destino era quello di essere mangiato e digerito. Ed era esattamente quello che stava succedendo: era nello stomaco di qualcuno e quello che sentiva era il rumore di quello stomaco che faceva esattamente il proprio lavoro. Peppino stava per essere digerito come tutti i suoi simili.
Eppure lui avrebbe voluto capire. Avrebbe voluto sapere cosa si provava dall’altra parte della barricata. Sapere che gusto c’era a mangiare gli orsetti Haribo e perché tutti ne erano cosi golosi…
La storia creata dagli alunni della Scuola Puecher di Milano durante il laboratorio della Grande Fabbrica delle Parole.