In una città costruita con la stessa materia della fantasia, due giovani lottano per il loro amore, tra ostacoli, nemici, travestimenti magici. Quando tutto sembra perduto, sarà la verità raccontata da un unicorno saggio che, forse, potrà salvarli.
Tanto tempo fa, nel passato remoto per intenderci, c’era una volta un mondo fantastico.
Era così fantastico perché la materia di cui era fatto era fantasia pura.
Esisteva laggiù una meravigliosa città, così colorata che risplendeva anche in piena notte. Si affacciava sul mare, a destra, e su un bosco piuttosto oscuro, a sinistra.
In questa città viveva una dolce giovane, bionda e timida, Giulia, insieme al terribile fratello Francesco. Era costui così geloso e avaro che non voleva condividere l’affetto della sorella con nessuno. Il cuore di Giulia, però, era pieno d’amore per un bel ragazzo, coraggioso e bruno, di nome William, che abitava vicino a loro, tra il mare e il bosco.
Giorno dopo giorno l’amore tra Giulia e William cresceva, ostacolato da Francesco che si inventava sempre nuove bugie per farli lasciare. Una mattina, Francesco riuscì a convincere Giulia della falsità del fidanzato; insieme partirono così per un altro mondo, un po’ triste in verità perché non c’era neanche un goccio di fantasia.
Laggiù la lasciò subito da sola, a fare una passeggiata, e se ne tornò in un baleno nella bella città magica. Tirò fuori la sua bacchetta magica di cristallo verde, prese le sembianze della sorella e andò alla ricerca di William. Quando lo incontrò, finalmente, riuscì con poche parole a rompere il loro grande amore. William, che non sospettava che dietro il bel viso della fanciulla si nascondesse il cattivo fratello, disperato, pianse e pianse e pianse ancora (fece un bel laghetto di lacrime).
Finché, d’un tratto, vicino a lui sbucò un unicorno che, dal boschetto in cui se ne stava quieto a brucare, aveva assistito a tutta la faccenda. L’unicorno, un tipo davvero notevole (splendente di oro e argento, criniera rosa e corno azzurro) si chiamava Saggiocorno ed era saggio proprio come diceva il suo nome.
Aveva deciso di raccontare tutta la verità al povero giovane, anche se di solito non si immischiava in questi affari umani. Allora…
Continua anche tu la storia come hanno fatto i bambini riuniti all’Anfiteatro della Martesana per la giornata dei diritti dell’infazia!