Lo scrittore Matteo B.Bianchi, ispirandosi al blog della rivista americana The Believer, ha condotto un’indagine sulle abitudini di lettura di un gruppo di scrittori italiani.
Direttamente dal blog di Matteo B. Bianchi, ecco cosa ha risposto Giorgio Fontana.
Se poi volete sapere cosa hanno chiesto i bambini de La Grande Fabbrica delle Parole a Giorgio, cliccate qui. Se invece volete sapere cosa chiederanno a Matteo B. Bianchi, dovrete pazientare fino al 26 di marzo.
1 – Tutti soffrono del “blocco dello scrittore” prima o poi, ma ti è mai capitato il “blocco del lettore”? Se accade come ti comporti? Ti “abbassi” leggere qualcosa di più “leggero” o non leggi affatto?
Se non ho voglia di leggere, non leggo affatto; devo però dire che mi capita molto di rado. Anche perché quando si tratta di leggere non faccio differenza fra cose leggere o pesanti – leggo ciò che mi va, quando mi va (a parte quel che devo per lavoro).
2 – Che genere leggi di più (narrativa, saggistica, poesia)? Di solito leggi libri del genere che tu stesso scrivi? In cosa è differente la tua esperienza di lettura quando leggi qualcosa al di fuori del genere che scrivi?
Quasi solo narrativa e saggistica. Pochissima poesia. Tendo inevitabilmente a leggere narrativa che un po’ somigliano a ciò che mi piace scrivere (romanzi realisti, per usare un termine molto vago). Ma non mi accade nulla di particolare quando leggo qualcosa di molto lontano da quel che scrivo.
3 – Dove leggi di solito? A letto? In treno?
Quando viaggio in treno, sempre. Poi in metro, a letto, sul divano, in coda, al tavolo, in bagno.
4 – Leggi mai per “piacere proibito”?
Leggo quasi sempre per piacere (di nuovo, al netto delle cose che devo leggere per lavoro, o quelle che leggo per ricerca – ma anche in quel caso c’è di mezzo il piacere; non sempre, ma c’è). Mi sa che non conosco il tema del piacere proibito in lettura.
5 – Leggi narrativa per ragazzi (Young Adult)? Leggi narrativa di genere?
No. Ogni tanto leggo qualche noir.
6 – Tendi a leggere libri più brevi o lunghi?
Non saprei. E’ indifferente, non bado alla lunghezza quando scelgo di leggere.
7 – Quando finisci un libro quanto aspetti prima di cominciarne un altro?
Ehm, praticamente mai: leggo quasi sempre almeno due o tre libri in contemporanea. Quindi è come se non smettessi davvero. Però passo anche giorni interi senza leggere libri (ma leggendo altro, ad esempio quotidiani o articoli sul web).
8 – Leggi più libri contemporaneamente?
Ecco, appunto: sì.
9 – Leggi con una matita in mano (cioè, prendi appunti a margine delle pagine o da qualche parte)? È importante se lo stai leggendo per recensirlo?
Leggo con la matita in mano solo i saggi, ma se trovo una frase che mi piace in un romanzo me la segno. Se leggo un libro per recensirlo prendo quasi sempre degli appunti durante la lettura.
10 – Se scrivi recensioni/sei un critico leggi il volume più volte prima di sottoporre la recensione? Cominci a scriverla prima di aver finito il libro?
No, tendenzialmente leggo il libro una volta sola, e comincio a scrivere la recensione solo dopo averlo finito. A dirla tutta, tendo a proporre recensioni solo di libri che ho già letto e mi hanno convinto; non accetto quasi mai nulla a scatola chiusa o per dovere.
11 – Come decidi cosa leggere dopo? Tieni conto del fattore diversità quando scegli che libro leggere? (es. cerchi di non leggere solo libri scritti da maschi bianchi?)
Credo di andare completamente a casaccio, secondo l’estro del momento. Ogni tanto mi sento in colpa perché tendo a leggere autori che si somigliano un po’, ma credo sia naturale. Non bado al fattore diversità.
12 – Quanto è importante per te leggere i libri che sembra che tutti stiano leggendo (il primo in classifica, il vincitore dell’ultimo premio, ecc.)? Leggi libri recenti o più spesso libri vecchi?
Non mi importa quasi nulla. Leggo sia libri recenti che vecchi; nell’ultimo periodo direi molti più libri vecchi.
13 – Cosa stai leggendo in questo momento? Qual è il tuo libro preferito fra quelli che hai letto ultimamente?
Sto leggendo “Kafka: The Decisive Years” di Stach, “Nudità” di Agamben e “Fra i boschi e l’acqua” di Patrick Leigh Fermor. Ultimamente ho adorato “La regina degli scacchi” di Walter Tevis.