I quadri visti con gli occhi dei bambini


Cambiare prospettiva, vedere le cose in un modo diverso, aprire gli occhi… Frasi comuni che invitano sempre a trovare un nuovo punto di osservazione, a rinnovare lo sguardo. Ma come fare? A volte basta cambiare posizione, letteralmente: sdraiarsi a terra, sedersi.

Nei laboratori “I quadri raccontano le storie“, un momento prezioso reso possibile grazie alla collaborazione con i Musei civici di Milano (Museo del Novecento, Galleria d’Arte Moderna e Museo degli Strumenti Musicali del Castello Sforzesco), sperimentiamo anche questo, invitando i bambini a guardare le opere vivendo lo spazio museale liberamente, seduti sui cuscini, sdraiati a pancia in su oppure girando tutto attorno per capire cosa cambia, quale nuova storia può nascere.

Qui riportiamo per voi le ispirazioni che i bambini hanno còlto al Museo del Novecento, un percorso speciale per guardare l’arte con gli occhi dei bambini. Perché, come scriveva Janusz Korczak, è “faticoso frequentare i bambini”, non perché “bisogna mettersi al loro livello, | abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, | farsi piccoli… È piuttosto il fatto di essere | obbligati ad innalzarsi fino all’altezza | dei loro sentimenti”.

Buon viaggio!

 

davArdengo Soffici
Bottiglia verde su fondo nero, 1915

“In un bar, un uomo stava leggendo il giornale. Ha letto una notizia sorprendente e ha chiamato gli amici per festeggiare. Si brinda con il calice blu”.

 

 

sdrArturo Martini
La sete, 1934

“Un uomo appoggiato alla sabbia annusa l’acqua del mare. Quest’uomo vive vicino al mare ma da quando ricorda il mare è sempre sporco. Ma oggi, quando la nebbia del mattino è scomparsa il mare era limpido. Lui si è avvicinato e l’ha annusato”.
“No! Io dico che è un uomo che è caduto, inciampando in una corda tesa da un nemico”.
“Io ci vedo un uomo stanco da un lungo viaggio sul canotto. Ha sete”.

 

_DSC1121MODLucio Fontana
Signorina seduta (donna allo specchio), 1934
Foto di Francesca Barzani.

” A me sembra una signora seduta, che sta guardando la sua mano che pian piano scompare”.
“E ha un vestito lungo: si sta per sposare”.
“Sta invecchiando, e vede la sua mano che pian piano si sgretola”.
“Per me è una donna che guarda la sua mano e si chiede come è stata creata”.

btyJannis Kunellis
Rosa nera e Rosa bianca, 1964

“Guarda che è un mondo buono abitato da persone cattive e un mondo cattivo abitato da persone buone!”
“Di qua c’era un mondo molto bello, gli abitanti non ne hanno avuto cura ed è diventato brutto. Di là il mondo era brutto, gli abitanti se ne sono accorti, ci hanno lavorato e l’hanno reso bello”.

 

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Lucio Fontana
Struttura al neon per la IX Triennale di Milano, 1951

“Ecco nuvole, vento, foglie che ballano col vento”.
“Un mare che pian piano incontra l’orizzonte e diventa cielo”.

 

 

 

La Grande Fabbrica delle Parole è un laboratorio gratuito di scrittura creativa per bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie, primo in Italia a ispirarsi al modello 826 Valencia, scuola di scrittura no-profit creata dallo scrittore Dave Eggers e dall’educatrice Ninive Calegari. Dal 2009 a oggi più di 7000 bambini hanno partecipato gratuitamente ai nostri laboratori. Sostienici anche tu: con il tuo 5×1000 possiamo scrivere nuove parole per tutti, nessuno escluso!

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