Le parole perse


Le parole scritte sulla sabbia, le porta via il vento. Eppure, forse è questo il modo più bello, più giusto, di scrivere. Così la pensa il protagonista di questa storia, Boatengo Cappuccioni, apprendista scrittore, naufrago.  

In una caldissima isola, di soli dieci metri, io Boatengo Cappuccioni, apprendista scrittore mi sono perso. Sono qui da almeno due anni, ho perso il conto ma le stagioni sono passate almeno un paio di volte e così più o meno mi sembra che i conti possano essere giusti. Mi sono costruito un letto. Mi sono costruito una casa. Ho imparato a mangiare i pesci crudi anche quelli grandissimi. Il mio pesce preferito è un pesce rosa shoking che pesa credo cinque sei chili. Ogni volta, per pescarlo, è una vera lotta.

Come dicevo sono un apprendista scrittore ed è da tutta la vita che provo a scrivere il mio libro. Sono stato a lezione da mille scrittori. Sono stato in mille scuole. Ma è solo su questa isola che ho trovato la forza per scrivere davvero. Scrivo sulla sabbia. E il vento cancella le mie parole. Così il mio piu grande desiderio ora è di avere un foglio. Una penna. Mille fogli e mille penne. E il mio desiderio più grande ancora è di riuscire a riempire una biblioteca intera di storie e libri miei, prima che qualcuno mi venga a salvare. Nella biblioteca ci saranno tutti i miei libri e tutti i miei pensieri, racconterò il mio amore e i miei desideri. Spiegherò tutto. Devo dire che non so neanche se voglio essere salvato ora che ho capito che scrivere qui è scrivere molto bene e scrivere molto giusto. Sulla sabbia ho scritto parole bellissime e come dicevo il vento le ha portate via.

Continua tu la storia come hanno fatto i bambini della 4B della scuola Dante Alighieri di Opera al laboratorio, insieme alla scrittrice Ilaria Bernardini!

 

 

 

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