Lettere a un sasso


12994508_1088493437876365_6858581927646940599_n

 

Qualche settimana fa al laboratorio Giovanna Zoboli è venuta a trovarci e come al solito ha portato in Ex Fornace delle misteriosissime storie, ed è il caso di dirlo… siamo rimasti di sasso!

Qui abbiamo pubblicato l’intervista che i bambini della Scuola Daminelli di Bargano (Lodi) le hanno fatto. Mentre sotto potrete leggere alcuni dei racconti che sono usciti da questo incontro magico.

 

Giovanna, mostrando un libro di Wislawa Szymborska: “Vi faccio una proposta, sapete chi è questa poetessa? È così famosa che ha vinto il Nobel per la Letteratura. Quindi la poesia è una cosa molto importante se c’è un premio come il Nobel. Quando lei è andata all’accademia di Svezia era molto timida”.

Apre il libro e inizia a leggere “Conversazione con una pietra“.

Dopo un lungo applauso, uno dei bimbi: “Ma io volevo sapere che cosa c’era dentro!”
Scrittrice: “E come facciamo?”
Bimbo: “Possiamo spaccarla, fare un buco e entrarci”.
Scrittrice: “Ma voi quando volete sapere i pensieri di una persona le fate un buco?”
Bimbi: “No, le chiediamo cosa pensa”.
Scrittrice: “Allora la poetessa pensa che la pietra sia come una persona! Io ora vi chiedo una cosa… Ma se provassimo a scrivere una lettera a un sasso?”

Dopo qualche prima resistenza (“Ma è impossibile scrivere a un sasso, perché è duro!”), la classe si è disposta attorno ai tavoli, lasciandosi ispirare dai sassi pieni di venature, lisci o spugnosi che Giovanna aveva portato per loro.

Queste sono alcune delle lettere che abbiamo raccolto per voi.

“Caro sasso come sta?”
E il sasso risponde: “Bene”.
“Posso entrare?”, chiede il bambino.
“No, mi devi cercare 20.000 banane!”, risponde il sasso.
“Ma perché devo cercare 20.000 banane?”
“Perché di sì!”
“E dove le trovo queste banane?”
“Ma secondo te? In Africa!”
“Ma siamo in Italia, devo prendere il treno”. Il bambino prende il treno e dopo 10 ore arriva in Africa e cerca, cerca, ma le banane non le trova.
Chiede a un signore il bambino: “Dove sono le banane?”.
Il signore gli risponde: “Non ci sono le banane”.
Che furbacchione il sasso.
Andrea, 7 anni.

Caro sasso, da dove vieni?
Chi ti ha chiamato sasso?
Come fai a essere così duro?
Come vanno le tue giornate?
Cosa mangi?
Quando sei nato?
Chi ti ha cresciuto?
Perché alcuni hanno tanti colore e altri hanno un colore soltanto?
Quanti amici hai?
Che lavori fai?
Io sono un tipo curioso. E tu?
Luca, 6 anni.

Caro sasso, vieni con me
io ti farò scoprire
“il mio sport”,
la mia passione.
Uun sasso come te
non c’è, amico mio.
Tu stai sempre là,
fermo, immobile, da solo.
Se vieni vedrai cose
incredibili, fantastiche
meravigliose, bellissime.
Vieni, amico
lascia il nemico.
Il tuo mondo
è da 1 milione
di anni da qua,
sarai presto un amico
dei nemici, e dei miei
amici, urla con me
“Il mondo non costa niente!”
Mario, ginnasta, 7 anni.

Caro sasso, come stai? Andrai in giro per il mondo. Mentre scavo trovo i sassi nel profondo della terra che posso scavare tranquillamente senza fatica e ne trovo tanti di sassi grossi e scavo profondamente. E giri come una girandola e ci facciamo gli artigli di un gatto.
Alcuni sassi sono grossi e sei stanco di stare sottoterra e russi come un ghiro!!! E che cosa mangi? Quando russi farai “sigh”…
Oggi sei pigro.
A che ora mangi?
Che cosa fai di pomeriggio?
E se ti sbatto per terra ti spacchi a metà.
Ciao sasso.
Giulia, 6 anni.

Caro sasso sono a Milano alla Grande Fabbrica delle Parole, e voglio scriverti una poesia.
Tu sasso sei così piccolo ma dentro di te hai un cuore, forse anche un cervello come una persona. Sei leggero o sei pesante? Per me sei leggero ma per te magari sei pesante, dentro hai uno spazio immenso con: una camera, un salotto, la TV per rilassarti, un bagno per pulirti e un salone immenso per giocare, ballare e fare magari anche uno sport. Ti troviamo da ogni parte rotoli, giri e certe volte ti buttano nei fossi così potete fare un bagno come se siete in piscina.
BOOM!
I bambini ti maltrattano: ti rompono, ti lanciano. Ma io sono una bambina buona e ti voglio bene.
Lucia, 7 anni.

 

 

La Grande Fabbrica delle Parole è un laboratorio gratuito di scrittura creativa per bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie, primo in Italia a ispirarsi al modello 826 Valencia, scuola di scrittura no-profit creata dallo scrittore Dave Eggers e dall’educatrice Ninive Calegari. Dal 2009 a oggi più di 5000 bambini hanno partecipato gratuitamente ai nostri laboratori. Sostienici, donando il tuo 5×1000.

, , ,