La Grande Fabbrica delle Parole è un laboratorio gratuito di scrittura creativa per scuole elementari e medie, aperto a tutti ma rivolto particolarmente ai bambini e ai ragazzi a rischio di marginalizzazione culturale. È un progetto internazionale, primo in Italia a ispirarsi al modello di 826 Valencia
Qui di seguito, proponiamo alcuni estratti delle storie che i bambini hanno creato durante il laboratorio “I quadri raccontano le storie” in concomitanza con la mostra di Klein e Fontana al Museo del Novecento. Abbiamo chiesto loro di farsi piccoli piccoli e di entrare nei tagli di Lucio Fontana. E poi di scrivere cosa immaginavano.
“Mi sono fatto piccolo e sono entrato dentro la tela con Jonas e Andrea e abbiamo visto la pace, il cibo parlante e robot parlanti e ci siamo divertiti tantissimo a parlare con il cibo e le persone e i robot. Il robot parlava in romeno il cibo parlava in italiano e le persone che facevano la pace parlavano un po’ in arabo un po’ in italiano un po’ in romeno”. – Lucas –
“Non c’erano soldi, era tutto gratis” – Mong –
“Vidi il mio skylanders preferito cioè lo star poi gli chiesi cosa ci faceva in un quadro lui mi rispose che c’è sempre dappertutto la criminalità io poi gli dissi se potevo venire con lui poi mi rispose di si. A dare calci nel sedere ai nemici poi dopo un po’ dovevo tornare indietro”- Efraim –
“Mi sono fatta piccola piccola e sono entrata nella tela di Lucio Fontana ho visto la parete nera del muro. L’ho vista nera perché era buio perché c’era la luce spenta ma un po’ di luce ci entrava da fuori facendo attraverso i tagli sulla tela una linea curva bianca.
Andai avanti e trovai l’interruttore (inciampandoci sopra). Lo accesi e mi trovai in una casa. Arrivò il padrone che aveva i baffi a ricciolo e un cappello io gli chiesi dove ero ma lui non mi sentì e non mi vide, allora mi resi conto che ero invisibile e non potevo farmi sentire. Intanto l’uomo baffuto era andato via, e io non sapevo cosa fare allora sentii una voce che disse: “non me lo ricordavo il fantasma in questa storia” allora capii che ero in un libro. Allora uscii da dove ero entrata” – Sveva –
“Io mi sono fatta piccola e sono entrata in una fessura di Lucio Fontana e ho visto dei mondi bellissimi e ho visto tanti animali e poi ho visto delle fatine che mi hanno fatto insegnare la pittura” – Lucy –
“se c’era il tir-ex se c’avevo la telecamera lo volevo fotografare” – Marco –
“Mi sono fatta piccolissima e sono entrata nelle stanze e ho incontrato Lucio Fontana e era alto e aveva il cappello e era giovane e abbiamo giocato a palla” – Gloria –
“Mi sono fatta piccola e ho visto il cielo stellato con un’ ombra di rosa e un bambino che la raccoglieva infine il mare calmo” – Maria –
“Mi sono fatta piccola ho visto del vento colorato ho visto la natura ho visto un cielo stellato ho visto una rosa e l’ho raccolta infine ho visto la giraffa la scimmia la rana e il vento ho visto l’oceano poi sono uscita e sono diventata grande” – Veronica –
“Sono diventato piccolo e sono entrato nella tela e ho visto tanti pittori che pitturavano i quadri e poi mi hanno chiamato e mi hanno fatto pitturare con loro e mi sono divertito tantissimo a pitturare i quadri bellissimi” – Samir –
“Sono entrato nel meteorite non c’era la luce faceva freddo pioveva c’era silenzio s’è scontrato con un altro e io mi sono spaccato in mille pezzi”- Mattia –
“Sono piccolina non so dove ero entrai inventai un signore con un piede arancione con la gamba da ciccione con una faccia rubiconda i suoi occhi erano rotondi colorati uno blu e l’altro verde, era molto simpatico non parlava ma mi piaceva il mio sguardo, quando si avvicinava si sentiva odore di fantasma, stava lì per incontrare nuovi animali o qualunque cosa vivente lui sapeva parlare con lo sguardo ci guardammo a lungo mi spiegò che nel suo mondo aveva tanti amici ad esempio un suo amico aveva 2 gambe colorate di blu e gli occhi erano uno bianco come la luna e uno nero come la notte lui però voleva girare tutti i mondi per incontrare nuovi amici, diventai uno dei suoi migliori amici, incontrammo un signore con le squame parlava con i piedi aveva gli occhi a forma di luna, e un naso a forma di patata e tanti altri amici loro quando avranno tempo ve lo racconteranno” – Cristina –
Immagini di Francesca Barzani