Una storia ambientata in tempi antichi e piuttosto movimentati: la macchina del tempo ci ha portato dritto dentro una storica battaglia (di quelle a cui nessun allievo è mai scampato). Per i truculenti dettagli, preseguire nella lettura.
Un punto imprecisato nel Mar Mediterraneo, anno zero, o meno uno, o più uno, più o meno.
Ci troviamo su una nave cartaginese, il problema è che non siamo cartaginesi: viviamo, anzi vivremo, a Milano tra circa duemila anni, duemilaundici per la precisione, uno più uno meno. I cartaginesi sono uguali ai romani, con cui sono in guerra da un bel po’: stavolta però sono davvero nei guai. Infatti i romani hanno inventato un certo rostro, una specie di ponte levatoio che calano dalle loro navi sulle nostre, cioè sulle loro, quelle dei cartaginesi, e in cinque secondi sono tutti a bordo con le loro spade d’acciaio e le torce infuocate e gli occhi fuori dalle orbite ed ecco perché i cartaginesi ora sono davvero nei guai.
Ma noi che ci facciamo qui? Perché non siamo da qualche parte in città, per esempio a Turro dove si arriva comodamente con la metropolitana?
E’ tutta colpa del nonno Amilcare.
A proposito, piacere, io sono Lorenzo, oppure Cristina, decidete voi tanto non è che cambi molto. Siamo comunque in grandi guai.
I romani stanno arrivando: vediamo una delle loro terribili navi all’orizzonte, più spaventosa della pinna dorsale di uno squalo bianco!
Ma c’è di più: ora sono apparsi misteriosamente, proprio qui in mezzo al Mar Mediterraneo, migliaia di ferocissimi scoiattoli! Forse è un effetto collaterale dei viaggi nel tempo che ultimamente facciamo con il nonno. La macchina del tempo? Non è una macchina: è la sua casa. Un giorno ha aperto la porta per uscire e s’è ritrovato davanti un tirannosauro. Così ha scoperto di poter viaggiare nel tempo.
E adesso? Chi vincerà: i romani, i cartaginesi, gli scoiattoli ferocissimi? E noi, ci salveremo?
Boh!
Continua anche tu la storia come hanno fatto i ragazzi della 1A della scuola Falcone Borsellino di Milano al laboratorio!